L’alba di Barcellona di questo mercoledì 15 ottobre è stata caratterizzata da un’ampia mobilitazione sociale nell’ambito dello sciopero generale per la Palestina, promosso da una dozzina di sindacati e gruppi filo-palestinesi che chiedono la fine degli attacchi a Gaza e la rottura delle relazioni diplomatiche e commerciali con Israele.
Le prime proteste sono iniziate la mattina presto con il blocco del traffico in diversi punti strategici. Circa 200 persone hanno bloccato la circonvallazione di Ronda Litoral, la Zona Franca e gli accessi a Mercabarna, causando ingorghi importanti. Anche la AP-7 è stata interessata, con code fino a cinque chilometri tra Llinars del Vallès e Cardedeu. Nell’area metropolitana, l’Università Autonoma di Barcellona (UAB) ha visto picchetti che hanno temporaneamente bloccato l’accesso al campus.
Il Servei Català de Trànsit (SCT) ha inoltre confermato la chiusura delle strade sulla C-17 e C-25 a Manresa, nonché sulla A-2 tra Sant Vicenç dels Horts e Castellbisbal. All’interno della capitale, il traffico sulla Ronda Litoral in direzione Besòs è stato completamente bloccato.
Le manifestazioni indette
A Barcellona, il picchetto centrale è stato convocato alle 11:00 in Plaça Universitat, punto di incontro di gruppi studenteschi, sindacati e associazioni in solidarietà con la Palestina.
Nel pomeriggio è prevista una manifestazione unitaria alle 18:00, organizzata da CGT, CCOO e UGT, che attraverserà il centro della città fino alla sede della Rappresentanza della Commissione europea sul Passeig de Gràcia. I sindacati chiedono “una pace giusta e duratura” e denunciano la “complicità internazionale negli attacchi a Gaza”.
Servizi minimi e partecipazione politica
Il trasporto pubblico funziona con servizi minimi del 66%, che interessano metro, autobus, tram, FGC e Rodalies, anche se senza gravi incidenti secondo Renfe. A livello politico, ERC, Sumar, Bildu e BNG hanno annunciato il loro sostegno allo sciopero e la partecipazione di rappresentanti come Elisenda Alamany, di ERC, alla manifestazione davanti alla sede dell’Unione Europea.
Nel nostro articolo spieghiamo tutti i servizi minimi.
La mobilitazione arriva a soli due giorni dall’accordo di pace provvisorio firmato tra Israele e Hamas a Sharm el-Sheikh, promosso dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ma i convocatori hanno deciso di mantenere la giornata di protesta per chiedere responsabilità internazionali e mantenere visibile la sofferenza del popolo palestinese.
In tutta la Catalogna, lo sciopero combina interruzioni del lavoro di 24 ore e scioperi parziali di due ore per turno, indetti da CCOO, UGT, CGT, Solidaridad Obrera, ASC e Confederación Intersindical. La giornata, caratterizzata da striscioni, bandiere palestinesi e slogan di cessate il fuoco, mira a trasformare le strade di Barcellona in un’eco visibile di solidarietà con Gaza.