“Operazione lucchetto”. Così, in riferimento all’operazione che la polizia compie quando vuole chiudere la città, i tassisti di Barcellona hanno battezzato la marcia lenta che hanno messo in atto oggi per manifestare per i loro diritti.
La protesta prevede di far collassare le due Rondas, quella di Dalt e quella della costa, con una marea di taxi lenti che chiuderanno, di fatto, i due principali ingressi alla città.
In quali orari si svolgerà la marcia dei taxi lenti lungo le Rondas?
La manifestazione inizierà alle 10 del mattino con due colonne di taxi che partiranno dai terminal dell’aeroporto di Barcellona-El Prat. Ogni colonna percorrerà una delle strade principali, attraversando e tornando al punto di partenza per l’altra via.
La mobilitazione, che durerà fino alle 14.00, mira a bloccare aree strategiche come il Port Olímpic, l’Avinguda Diagonal e le uscite dei camion dal porto, e a chiudere le principali vie di accesso a Barcellona.
Quali sono le richieste del settore dei taxi?
Secondo Tito Álvarez, leader del sindacato Élite Taxi, la protesta è stata organizzata in risposta agli “abusi delle compagnie di assicurazione” e alla presenza di VTC illegali, un dibattito comune nel settore, che critica l’inazione del Ministero dei Trasporti e del Ministro Óscar Puente su questi temi.
Le richieste dei tassisti comprendono:
- Regolamentazione dei prezzi delle assicurazioni
- Un controllo rigoroso sui VTC
- Creazione di un’assicurazione speciale per i tassisti
- Sovvenzioni governative
- Miglioramento della sicurezza sul lavoro
Il settore attende con ansia la nuova legge sul trasporto con veicoli fino a 9 posti che Territori sta preparando, che regolerebbe queste richieste, e la manifestazione vuole essere una dimostrazione di forza di fronte a questa attesa.
El sector està immers en el compte enrere per a la nova llei de transport amb vehicles de fins a nou places que prepara Territori i la convocatòria suposa tota una demostració de força. “Siamo stati molto pazienti, ma la situazione delle nostre famiglie è insostenibile. Ci stanno costringendo a tornare in strada”, sostiene Álvarez. “Anche se sappiamo che è in arrivo una nuova legge, questo non giustifica il mancato completamento delle norme attuali”, aggiunge.