
La televisione spagnola trasmetterà in catalano . O almeno, uno dei suoi canali, La 2, e solo in Catalogna. La 2 di RTVE sarà trasmessa interamente in catalano in Catalogna entro due anni dal decreto omnibus che Junts e il PSOE hanno firmato ieri per salvare le pensioni o i sussidi ai trasporti, e nel quale il partito nazionalista catalano ha ottenuto una concessione inaspettata: la trasmissione in catalano in Catalogna del secondo canale della televisione pubblica spagnola.
Lo ha spiegato la leader di Junts al Congresso, Miriam Nogueras, e lo ha poi confermato il ministro catalano della Presidenza, Albert Dalmau. Il cambiamento fa parte dell’accordo per il rinnovo del consiglio di amministrazione di RTVE e mira a “rafforzare la protezione e la promozione della lingua catalana e a migliorarne l’uso sociale”.
Una TVE 2 più catalana
La decisione fa parte del patto raggiunto al Congresso per sbloccare il rinnovo del consiglio di amministrazione di RTVE, approvato lo scorso novembre. Di questo organo faranno ora parte figure come Miquel Calçada, detto Mikimoto, (proposto da Junts) e Sergi Sol (proposto da ERC). L’accordo tra diverse forze politiche, tra cui il PSOE, Unidas Podemos e il PNV, ha permesso di portare avanti questo rinnovo dopo mesi di stallo, in quanto era stato incluso nella negoziazione del decreto omnibus.
Inoltre, nell’ambito del piano di riorganizzazione del settore audiovisivo catalano, il ministro Dalmau ha annunciato che TV3 inizierà a trasmettere contenuti in Ultra Alta Definizione (UHD) prima dell’estate, offrendo un salto di qualità ai suoi contenuti. Questo miglioramento sarà possibile grazie a una modifica del multiplex che aumenterà la qualità tecnica dei contenuti del canale pubblico catalano.
I primi cambiamenti inizieranno ad essere implementati prima dell’estate, dagli spettacoli su La 2 alle trasmissioni UHD di TV3. L’idea della Generalitat con tutte queste misure è quella di promuovere l’uso sociale del catalano e consolidare la propria industria audiovisiva competitiva.