Un’app con un pulsante antipanico , avvisi in tempo reale e telecamere che si attivano se qualcuno è in pericolo. Non è Minority Report, il mitico film con Tom Cruise, ma il nuovo piano di sicurezza che l’Area Metropolitana di Barcellona (AMB) vuole attuare nei prossimi mesi e che, secondo La Vanguardia e ACN, è già in fase di sviluppo.
L’obiettivo è chiaro: rafforzare la sicurezza dei cittadini attraverso i telefoni cellulari. A solo un mese dal blackout sappiamo di un sistema che non ha ancora una data precisa di lancio e che cerca, in sostanza, di aprire un canale diretto per avvisare ed essere avvisati del pericolo attraverso il telefono.
Il pulsante di panico… sul nostro telefono
Il nuovo sistema di sicurezza funzionerà in modo bidirezionale. Da un lato, permetterà a chiunque di segnalare una situazione di rischio premendo un pulsante di emergenza. Dall’altro, invierà avvisi ufficiali ai vicini in caso di incidenti, ingorghi, manifestazioni o chiusura di strade.
La parte più sorprendente del sistema è ciò che accade quando qualcuno preme il pulsante di panico: il sistema geolocalizza la persona e attiva automaticamente le telecamere di videosorveglianza – sia pubbliche che private – che si trovano nelle vicinanze. Questo permette alle autorità di reagire più velocemente e con maggiori informazioni in caso di aggressione o altri tipi di pericolo.
Lo strumento si basa sull’applicazione M7 Citizen Security, sviluppata dalla società Einsmer di Cornellà de Llobregat. Una dozzina di comuni dell’area metropolitana ne utilizzano già i servizi, ma ora l’AMB vuole fare un ulteriore passo avanti ed estendere questa tecnologia a tutta la rete di città che gestisce.
Il progetto prevede un investimento iniziale di 6,1 milioni di euro e un mantenimento di quasi 14 milioni di euro fino al 2030. L’AMB prevede inoltre di creare una società mista per la sua gestione, con una partecipazione al 51% pubblica e al 49% privata. Secondo i primi studi, potrebbe avere fino a 400.000 utenti registrati, che dovranno identificarsi con un nome e un numero di telefono reali (anche se non è ancora chiaro come verranno verificate queste informazioni).