
Jordi Pujol diceva che chi viveva e lavorava in Catalogna era catalano, ma il tempo ci sta dimostrando che questa realtà è molto più complessa. E se con la Catalogna è complicata, con la sua capitale non potrebbe esserlo di meno. Barcellona ha un’identità complicata:capitale della Catalogna, seconda città della Spagna, vocazione mediterranea, confine con l’Europa, casa di decine di nazionalità diverse?
La metà degli abitanti di Barcellona non è nata a Barcellona. Tuttavia, vivono qui, quindi sono barcellonesi. La comunità di immigrati più numerosa a Barcellona è quella italiana, ma gran parte di essa è costituita da argentini che hanno approfittato delle agevolazioni che il loro patrimonio italiano ha concesso loro per ottenere i documenti dell’UE. Poi ci sono i classici luoghi comuni, che dicono che si può essere di Barcellona ma non si finisce mai di essere catalani… insomma.
Ecco perché siamo scesi per le strade di Barcellona per chiedere cosa bisogna fare a Barcellona per essere barcellonesi. O almeno, quanto tempo bisogna vivere.
Alcune risposte ci hanno detto, ad esempio, che ci vuole “uno per adattarsi, due per fare amicizia (perché a volte è difficile per noi catalani) e tre per sentirsi parte di Barcellona”.
C’è chi lo trova più difficile. “Dieci anni”, dicono alcuni. E c’è chi ci mette meno: “In un anno senti già la città come tua”.
E, naturalmente, ci sono anche i fondamentalisti: “Puoi cercare di essere catalano in circa 10 anni, imparare la lingua, applicare la cultura…”, ma non di essere barcellonese, che “è innato, devi avere i tuoi otto cognomi barcellonesi”.
E tu, quanto tempo pensi che ci voglia?